sabato 7 aprile 2007

MOFID

Profugo palestinese e convinto pacifista, arriva in Italia alla fine degli anno ’70.
La consapevolezza della sua condizione di uomo senza terra lo obbliga a fare di se stesso il proprio capitale. Ha imparato i segreti della cucina araba dalla madre, esperta nei piatti tradizionali e sperimentatrice di nuovi sapori, dal padre, generale e uomo politico, il valore dell’impegno per la salvaguardia della dignità umana. Dal nonno materno, la generosità, sopra ogni cosa.
Studiare è un imperativo, per lui come per i suoi 8 fratelli. Vuole laurearsi in Ingegneria Nucleare, ma la vita sociale e politica della capitale gli prende la mano, la mancanza di disciplina è il suo tormento. Dopo 12 anni si trasferisce a Venezia dove finalmente si laurea, in architettura, con una laurea sulle ordinanze urbanistiche in zone di guerra, approfondendo il caso palestinese tra diritto internazionale e diritto delle persone.
Lavora a vari allestimenti museali, ma è nella ristorazione che da sempre va sperimentando il suo talento creativo ed organizzativo. Dopo molte esperienza rileva un locale a Testaccio, lo chiama Tallusa ed è lì che lo incontriamo.

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