sabato 7 aprile 2007

MOFID

Profugo palestinese e convinto pacifista, arriva in Italia alla fine degli anno ’70.
La consapevolezza della sua condizione di uomo senza terra lo obbliga a fare di se stesso il proprio capitale. Ha imparato i segreti della cucina araba dalla madre, esperta nei piatti tradizionali e sperimentatrice di nuovi sapori, dal padre, generale e uomo politico, il valore dell’impegno per la salvaguardia della dignità umana. Dal nonno materno, la generosità, sopra ogni cosa.
Studiare è un imperativo, per lui come per i suoi 8 fratelli. Vuole laurearsi in Ingegneria Nucleare, ma la vita sociale e politica della capitale gli prende la mano, la mancanza di disciplina è il suo tormento. Dopo 12 anni si trasferisce a Venezia dove finalmente si laurea, in architettura, con una laurea sulle ordinanze urbanistiche in zone di guerra, approfondendo il caso palestinese tra diritto internazionale e diritto delle persone.
Lavora a vari allestimenti museali, ma è nella ristorazione che da sempre va sperimentando il suo talento creativo ed organizzativo. Dopo molte esperienza rileva un locale a Testaccio, lo chiama Tallusa ed è lì che lo incontriamo.

IL QUESTIONARIO DI PROUST

Il tratto principale del suo carattere?
Semplicità.

La qualità che preferisce in un uomo?
Generosità.

La qualità che preferisce in una donna?
La femminilità, unita all'intelligenza.

Il suo principale difetto?
La mancanza di disciplina.

Il suo sogno di felicità?
Gioia nel cuore e pace nell'anima.

Il suo rimpianto?
Mia madre.

L’ultima volta che ha pianto?
Ieri.

L’incontro che le ha cambiato la vita?
Una donna calabrese.

Il giorno più felice della sua vita?
21 marzo, la primavera.

Il giorno più infelice della sua vita?
6 luglio, la morte di mio padre.

La persona scomparsa che richiamerebbe in vita?
Mamma e papà.

Quale sarebbe la disgrazia più grande?
Smettere di sognare.

La materia scolastica preferita?
La fisica.

La città preferita?
Roma.

Il colore preferito?
Il giallo e il blu, come nel mio locale.

Il colore della pelle e degli occhi preferiti?
Tutti.

Il fiore preferito?
Il narciso, la fresia.

La bevanda preferita?
Il vino rosso. Anche la grappa...

Il piatto preferito?
Gli involtini di foglia di vite.

Il suo primo ricordo?
La nascita di mio fratello.

Se avesse qualche milione di euro?
Aprirei tanti locali.

Il libro preferito?
Ritorno ad Hifa di Ghassan Kanafani.

Lo/La scrittore preferito/a?
Gibran... e Isabel Allende

Il/La cantante preferito/a?
De André

L’artista preferito/a?
Van Gogh

L’attore/L’attrice preferito/a?
Omar Sharif, un uomo che ha saputo vivere e che sa invecchiare.

Il film preferito?
Il cielo sopra Berlino.

Il/L’ suo/a eroe/eroina?
Giarir. E' un personaggio che appartiene all'epica araba preislamica. Era figlio illegittimo, insieme al fratello Antara, di un Principe e di una donna nera, la schiava Zibiba. Antara riscattò i la sua condizione di schiavo grazie al coraggio difendendo da solo un intero villaggio. Giarir fu esiliato perché trasgrediva le leggi della sua gente, bevendo fumando e amando le donne. Andò a vivere tra le dune del deserto, organizzò i fuorilegge come lui, divennero banditi e depredarono le carovane per rubare i ricchi e dare ai poveri. Sì, Giarir è il mio eroe.

Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico?
Vorrei avere la carnagione più scura, vorrei essere più simile a Giarir...

Il personaggio storico più ammirato?
Il Che.

Il personaggio storico più detestato?
Sicuramente un inglese, sono loro che hanno creato il male nel mondo. Diciamo Balfour, il ministro degli Esteri inglese che nel 1917 chiamò la Palestina terra senza popolo e firmò il trattato che assegnava la nostra terra agli Ebrei.

Il suo primo amore?
Fathina. Eravamo bambini e lei era a mia vicina di casa. Fathima vuol dire affascinante.

Quel che detesta di più?
L'avarizia.

Se non avesse fatto il mestiere che ha fatto?
Mi sarebbe piaciuto diventare professore di fisica.

Il dono di natura che vorrebbe avere?
La pazienza.

Il regalo più bello ricevuto?
Una visita.

Come vorrebbe morire?
Non mi interessa.

Il suo stato d’animo attuale? Teso e ottimista.

Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
Il mio difetto, l'indisciplina.

Il suo motto.
Garibaldi non ha fatto l'Italia: ha diviso l'Africa!

Il questionario di Proust è liberamente adattato da www.gruppostatus.com